
Le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina continuano a ripercuotersi sul settore tecnologico, e questa volta al centro della vicenda c’è NVIDIA. L’azienda americana avrebbe chiesto ai suoi fornitori di interrompere la produzione legata ai chip H20, progettati specificamente per il mercato cinese, dopo nuove pressioni da parte delle autorità locali.
Stop alla produzione dei chip H20
Secondo quanto riportato da The Information e da Reuters, NVIDIA ha chiesto ad Amkor Technology, Samsung Electronics e Foxconn di sospendere le attività relative al chip H20. Amkor si occupava del packaging avanzato, Samsung della fornitura di memoria, mentre Foxconn gestiva l’elaborazione backend. In una dichiarazione a CNBC, la società ha sottolineato che la gestione della supply chain viene costantemente adattata alle condizioni di mercato, senza confermare direttamente la sospensione.
Le restrizioni degli Stati Uniti e la reazione della Cina
Gli Stati Uniti avevano inizialmente bloccato la vendita degli H20 in Cina lo scorso aprile, temendo un possibile utilizzo militare delle tecnologie AI sviluppate grazie a questi chip. Successivamente, a luglio, Washington aveva autorizzato nuovamente le vendite dopo un accordo che garantiva a NVIDIA una quota del 15% delle transazioni. Tuttavia, la Cina non ha accolto positivamente il ritorno sul mercato: i regolatori hanno avvertito colossi come ByteDance e Alibaba di sospendere nuovi ordini, citando dubbi sulla sicurezza e la possibilità che i chip fossero controllabili da remoto.
Il CEO Jensen Huang ha dichiarato di aver rassicurato le autorità cinesi spiegando che non esiste alcun “backdoor”, sperando che la risposta fosse sufficiente a chiarire le perplessità.
Una questione anche politica
Secondo il Financial Times, i dubbi cinesi non sarebbero legati esclusivamente a motivi tecnici. Alcune dichiarazioni del segretario al commercio USA Howard Lutnick sarebbero state considerate offensive. Lutnick aveva infatti affermato che gli Stati Uniti non intendono fornire alla Cina “i migliori chip, né i secondi o i terzi, ma soltanto la quarta scelta”, aggiungendo che l’obiettivo era rendere gli sviluppatori cinesi dipendenti dall’ecosistema tecnologico americano.
Il futuro dei chip NVIDIA in Cina
Nonostante le difficoltà, gli H20 restano al momento i chip AI più avanzati che NVIDIA possa vendere in Cina. Reuters ha però riportato che l’azienda sta lavorando a un nuovo prodotto basato sull’architettura Blackwell, capace di offrire circa la metà della potenza di calcolo delle GPU Blackwell Ultra. Se confermato, questo potrebbe rappresentare il prossimo tentativo di NVIDIA per mantenere una presenza strategica nel mercato cinese, pur rispettando le restrizioni imposte dal governo statunitense.