
Tesla sta affrontando un periodo critico, mentre i carmaker cinesi stanno vivendo una crescita impetuosa che potrebbe segnare una vera e propria svolta nell’equilibrio globale del mercato delle auto elettriche. Per il secondo trimestre consecutivo, le vendite del colosso americano sono in calo, a differenza di realtà come BYD e NIO, che stanno guadagnando quote di mercato con un ritmo sempre più accelerato.
Nel secondo trimestre del 2025, Tesla ha consegnato 384.122 veicoli, registrando un calo del 13,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Per una società la cui immagine pubblica è sempre stata legata a una crescita continua e aggressiva, questo rallentamento rappresenta un serio campanello d’allarme, soprattutto per gli investitori.
Nel frattempo, BYD continua la sua scalata. Solo nel mese di giugno ha venduto 206.884 veicoli completamente elettrici, segnando un aumento del 42,5% su base annua. Nei primi sei mesi del 2025 ha totalizzato 1,02 milioni di BEV (Battery Electric Vehicles), superando Tesla, che nello stesso periodo si è fermata a 772.859 consegne. Il distacco, una volta minimo, ora è diventato un abisso.
Paradossalmente, Tesla produce in Cina – tramite la Gigafactory di Shanghai – ma il mercato interno è ormai dominato dalle case autoctone. BYD, per esempio, non vende nemmeno i propri veicoli passeggeri negli Stati Uniti, eppure sta conquistando il mondo grazie a una combinazione vincente di varietà di modelli e prezzi accessibili. Il modello Seagull, un’auto entry-level venduta a circa 9.700 dollari in Cina, è l’esempio più emblematico di una strategia mirata a democratizzare la mobilità elettrica. A ciò si aggiungono tecnologie avanzate come il sistema di guida assistita God’s Eye, che rivaleggia con le soluzioni di Tesla.
Anche in Europa il vento sta cambiando. Secondo JATO Dynamics, nel mese di aprile BYD ha superato Tesla nelle vendite di veicoli elettrici a batteria, segnando un momento simbolico in un mercato storicamente dominato dal marchio di Elon Musk. Sebbene il sorpasso sia stato di misura, rappresenta comunque un segnale di discontinuità evidente.
Altri produttori cinesi, come NIO, stanno cavalcando l’onda. Con una capitalizzazione di mercato molto più contenuta rispetto a Tesla, NIO ha visto un incremento delle consegne del 25,6% nel secondo trimestre.
Oltre ai problemi di mercato, Tesla si trova a fronteggiare anche un clima di incertezza legato alle attività politiche di Elon Musk. Il recente lancio di un nuovo partito politico, dopo uno scontro pubblico con l’ex presidente Donald Trump, ha suscitato preoccupazione tra gli investitori. Come ha scritto l’analista Dan Ives di Wedbush Securities, “Musk che entra a gamba tesa nella politica è esattamente l’opposto di ciò che vogliono vedere gli azionisti, soprattutto in una fase tanto delicata per l’azienda.”
Mentre Musk si concentra sullo scontro con Washington, i rivali cinesi si concentrano sul prodotto, sull’innovazione e sulla conquista dei mercati globali. E, almeno per ora, la loro strategia sta dando frutti evidenti.